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Chi siamo?

“Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso ... e pubblica il falso” recita uno dei più celebri aforismi di Mark Twain; tuttavia, per quanto la frase in questione possa risultare ironica, efficace e perfino in grado di descrivere talune realtà giornalistiche del passato e del presente noi di Y facciamo di tutto per dimostrare l’esatto contrario. Per noi la ricerca della verità unita all’inesauribile desiderio di condividerla con i nostri lettori rappresenta non solo il cardine del nostro mestiere ma forse perfino una missione di vita e anche nelle numerose situazioni in cui risulta oggettivamente impossibile stabilire una verità assoluta e inconfutabile noi non rinunciamo ugualmente al desiderio di raccontare quanto accade nel mondo con imparzialità e con la massima onestà intellettuale.

Come forse avrete intuito, risulta pertanto complesso descrivere “chi siamo” soltanto attraverso un’etichetta di natura professionale, poiché la nostra essenza più profonda risiede non soltanto nelle nostre ambizioni lavorative o nell’insieme dei nostri articoli ma soprattutto nei valori e nella filosofia che quotidianamente li ispirano. Y non è solo una rivista: è una scuola di pensiero, è un ideale, è un modo di concepire l’informazione in cui ciascun giornalista mette a disposizione le proprie competenze, la propria esperienza e la propria risolutezza pur di garantire un servizio imparziale e qualitativo al pubblico. È una rivista basata sul contributo di decine di giovani ragazzi italiani ansiosi di farsi strada nel labirintico mondo dell’informazione ma al tempo stesso è un giornale che non rinuncia mai ad offrire al lettore un punto di vista equidistante su quanto accade tutti i giorni in ogni parte del mondo. È una rivista che si rivolge a tutti, perfino a chi mai in vita sua avrebbe pensato di doversi un giorno ritrovare a leggere le pagine di un magazine culturale, ma al tempo stesso è una rivista che cerca di raggiungere il proprio obiettivo senza compromessi di sorta conservando quella raffinatezza stilistica a cui nessun professionista dovrebbe mai rinunciare ed evitando categoricamente di compromettere il livello dei propri contenuti solo per cercare di attirare l’attenzione delle masse o degli utenti di qualche socialnetwork. È una rivista che tramite le proprie numerose rubriche tenta di alternare notizie sintetiche ad approfondimenti di natura socio-culturale; giudizi tranchant con riflessioni elaborate; articoli riguardanti il mondo dell’arte ad articoli riferiti a tutte quelle culture cosiddette popolari di cui, forse, tutt’ora non si parla abbastanza. È una rivista, in altre parole, che tenta di conciliare una pluralità di temi e di argomenti tra loro profondamente diversi venendo costantemente ispirata dalla convinzione che l’unico modo per riuscire a raggiungere questo obiettivo è quello di coniugare le voci e i punti di vista di redattori dalle storie e dai vissuti professionali fortemente diversi tra loro. Lo stesso titolo del giornale, d’altronde, rimanda non solo com’è ovvio ad una lettera dell’alfabeto latino ma soprattutto al simbolo adottato dalle scuole pitagoriche per rappresentare il bivio ideale tra gli opposti sentieri iniziatici. Eppure, sarebbe certamente riduttivo pensare che Y sia solamente il frutto di una comune passione per il mondo della storia, della filosofia o della cultura in generale. L’esigenza di creare prima e di espandere poi questo magazine non è nata certamente da un mero vezzo intellettuale né dal desiderio fine a se stesso di cimentarsi in pedanti esercizi stilistici quanto dall’ambizione di rappresentare per la nostra società quella coscienza critica di cui ormai il mondo dell’informazione rischia di essere assai carente; un’esigenza, questa, che non riguarda affatto una ristretta élite intellettuale di persone ma che al contrario interessa una pluralità di uomini e di donne separati dalla classe sociale d’appartenenza e dal titolo di studio posseduto ma irreversibilmente accomunate dalla voglia di vedere la nostra comunità scossa da una ventata di verità e di innovazione. È proprio a questi uomini e a queste donne che Y si rivolge: è a loro che dedichiamo i nostri sforzi, è a loro che rivolgiamo le nostre parole ed è per loro, in definitiva, che lavoriamo duramente sfruttando le armi della divulgazione e della parola affinché questo sogno non debba rimanere solo una mera utopia ma possa finalmente tradursi in realtà.

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